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1) Dizion. 5° Ed. .
FIASCO.
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FIASCO.
Definiz: Sost. masc. Vaso di vetro, rotondo e corpacciuto, col collo stretto e lungo, senza piede; con una copertura o veste di sala, che ne cinge il corpo, e forma appiè di questo la base, e intorno al collo le corde per uso specialmente di appenderli a mazzi. Come misura di liquidi, equivaleva a due boccali, ed era la vigesima parte del barile del vino, e la sedicesima di quello dell'olio.
Dal basso lat. flasco, che secondo alcuni si sarebbe formato sul latino vasculum, secondo altri avrebbe comune con fiasca o phlasca l'origine dal greco barbaro φλάσκη. Antico franc. flasche, provenz. flasco, spagn. e portogh. flasco e frasco, tedesco flasche. –
Esempio: Cavalc. Dial. S. Greg. 95: Giungendo al fiasco, l'inchinò per guardare se veruna cosa era dentro.
Esempio: Vill. G. 257: Presentando a certi caporali cittadini di Firenze vino di vernaccia in certi fiaschi, vi mandò dentro col vino fiorini d'oro.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 107: Vi piaccia d'arrubinargli questo fiasco del vostro buon vin vermiglio.
Esempio: Mazz. Lett. 2, 4: Penso lo spidale vi potrà fornire a fiaschi grossi di tale vino sano, che basterebbe otto dì ottimo nel fiasco.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 28: Melarance grosse come uno fiasco o più.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 3, 232: Veniva di Mugello con sei barili di vino in barili, e due in fiaschi.
Esempio: Soder. Cult. Ort. 302: Delle sue foglie (dell'erba Sala) si fan le sporte e le veste ai fiaschi, e corde per intrecciare.
Esempio: Ross. B. Cical. III, 2, 14: Era poi tutto fregiato in varj avvolgimenti e capricciosissime fantasie di fiaschi, di boccali, di mezzette, di terzeruole, di quartucci.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 3, 81: Ho preso un fiasco di vetro assai capace, e col collo strozzato.
Esempio: Buonarr. Aion. 1, 5: Sapete che 'l tesser poesia Non è fiaschi vestire o far panieri.
Esempio: Red. Ditir. 3: Arianna, mio nume, a te consacro Il tino, il fiasco, il botticin, la pevera.
Esempio: Parin. Poes. 87: Tra le tumide fauci ampio volume Di voce che gorgoglia, ed esce alfine Come da inverso fiasco onda che goccia.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 7, 509: Mandarono cinquanta copie stampate della bolla d'abolizione dentro fiaschi che sembravano pieni di vino.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Cavalc. Dial. S. Greg. 47: Alli quali Bonifazio diede un fiasco di legno pieno di vino che poteva forse bastare per uno desinare, del quale miracolosamente bevettono.... infino che giunsero a Ravenna; e poi stettero a Ravenna alquanti giorni, e sempre di questo fiasco bebbero.
Definiz: § II. E in locuz. figur. –
Esempio: Giust. Vers. 93: Veggo un Michel di Lando, un Masaniello, Bere al fiasco di Giuda, e perder l'erre.
Definiz: § III. Usasi comunemente con compimento, retto dalla prep. Di, indicante il liquido contenuto nel fiasco. –
Esempio: Cavalc. Dial. S. Greg. 94: Fu mandato dal signore suo, che presentasse due fiaschi di vino da sua parte a san Benedetto.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 47: Impose adunque messer Geri ad uno de' suoi famigliari, che per un fiasco andasse del vin di Cisti, e di quello un mezzo bicchiere per uomo desse alle prime mense.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 192: Io ho fatto venire un fiasco di vino di villa; andianne a bere.
Esempio: Ar. Orl. fur. 26, 27: Fiaschi di vin trovàr, pane e vivande.
Esempio: Dav. Colt. 501: Ne' fiaschi del trebbiano, perchè non inforzi, si mette un dito d'olio alla bocca.
Esempio: Bard. P. Avinav. 1, 4: Due fiaschi a me del tuo nettare sbocca, Che mesce Bacco, or d'oro or di rubino.
Esempio: Red. Lett. 1, 15: Gli ho consegnato un paniere con due fiaschi di claretto.
Esempio: E Red. Lett. 1, 333: Il vino che vi è drento, è il seguente. Vin rosso di Firenze, fiaschi due. Verdea moscatellata, fiaschi tre.... Un altro fiasco di Montepulciano. Due fiaschi di grechetto, ec.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 276: Prima di tutto, un buon fiasco di vino sincero.
Definiz: § IV. E per il Contenuto medesimo, Quantità di liquido contenuta in un fiasco; sia con compimento retto dalla prep. Di, sia assolutamente. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 29, 22: Liquor divino Gli par [il vino].... E.... Gran tazze e pieni fiaschi ne tracanna.
Esempio: Varch. Stor. 2, 72: Il barile del vino è venti fiaschi; e ciascuno fiasco pesa ordinariamente libbre sei.
Esempio: Borgh. V. Opusc. 4: Mi fece pigliare dodici giorni l'acqua borra, un fiasco e mezzo per volta.
Esempio: Ross. B. Cical. III, 2, 2: Avanti ch'io mi fossi messo un fiasco di vino in corpo, il quale ha alquanto refocillati gli spiriti morienti, ec.
Esempio: Galil. Comm. ep. 2, 45: La ringrazio dell'avviso del vino, e domattina manderò per un fiasco.
Esempio: Ner. I. Pres. Samm. 2, 13: Altri fanno alla mora, altri alle carte, Altri a soffino, ed altri a mattoncello, E alcuni ritiratisi in disparte, Un fiasco si bevean di moscadello.
Esempio: Papin. Lez. Burch. 53: Allettato dalla speranza di trovar chi gli paghi, come dicono i barbieri e sì fatta sorte di manifattori, un fiasco.
Esempio: Lastr. Agric. 5, 167: La raccolta delle ulive fu alquanto scarsa; bensì diedero abbondante prodotto, e fin due fiaschi e mezzo, ed anche tre, per bigoncia.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 6: Restandoci a sedere Per terminare un fiasco di claretto.
Esempio: E Panant. Poet. Teatr. 28: E quando si deve essere alle prove, Vo a bere un fiasco, o alle carte mi batto.
Definiz: § V. E in modo assoluto, prendesi per Fiasco pieno di vino, o che contiene del vino, per uso di bevere, e propriamente a tavola, in geniali ritrovi, all'osteria, o simili. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 157: E quando voteranno fiaschi, ci sarai a memoria, e chiamerenti sotto la tavola.
Esempio: Crusc. Vocab. III, in Appiccare: Appiccar la bocca al fiasco, vale Accostarvi la bocca per bere.
Esempio: Red. Poes. 248: Allor ch'a nobil mensa ei siede, E che col fiasco in man disfida i Lanzi, ec.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 28, 64: S'affaccia.... un uomo.... Con un bicchiere ed un gran fiasco a lato: Siede sul muro con le gambe fuora, Saluta tutti, e col fiasco lavora. Buon pro ti faccia, dicegli Naldino.
Esempio: Fag. Comm. 6, 179: Si diceva alla serva,... Vai, e porta da bere. Ed ella veniva colla sua rocca allato e un tovagliolino sul braccio, col fiasco e col bicchiere in mano.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 383: O poeti godenti, le gentili Mammelle delle Muse hanno a dispetto Bocca piena di cibo, e che si spicchi Allor dal fiasco.
Esempio: Giust. Vers. 175: O beato colui che si ricrea Col fiasco paesano e col galletto!
Esempio: Manz. Prom. Spos. 133: Quello (l'oste) tornò con una tovaglia grossolana sotto il braccio, e un fiasco in mano.
Esempio: E Manz. Prom. Spos. 286: E la parola, dopo essersi fatta aspettare un pezzo, non era quella che fosse al caso. In queste angustie.... ricorreva a quel benedetto fiasco. Ma di che aiuto gli potesse essere il fiasco in una tale circostanza, chi ha fior di senno lo dica.
Definiz: § VI. A bocca di fiasco, posto avverbialmente, e detto di liquido che sgorga, o simile, vale In quantità non grande e senza impeto; e il suo contrario è A bocca di barile. –
Esempio: Lastr. Agric. 4, 148: Tenendo una piccola cateratta, o foro, il quale serve per ricevere la sola acqua d'una sorgente che scaturisce, direbbesi, a bocca di fiasco, nel letto di un piccol ruscello, che non raccoglie più acque, che ec.
Definiz: § VII. A rotta di collo, come i fiaschi, ed anche semplicemente Come i fiaschi, è maniera imprecativa contro alcuno che parte.
Definiz: § VIII. Appiccare ad alcuno il fiasco, si disse per Danneggiarlo nell'interesse con modo subdolo, con pretesti, fraudolentemente. –
Esempio: Pataff. 1: Egli t'appiccò il fiasco il ciabattiere, E pranzerebbe volentieri a squacquera.
Esempio: Morell. Cron. 267: L'altro dirà: E' sono fanciulli [i pupilli], e non hanno niuna ispesa, e possono portare ogni gravezza; così sarebbono loro tolti; meglio e' se gli abbia il Comune, e' se gli ritroveranno. E così va' discorrendo, per molte false ragioni è appiccato loro il fiasco.
Definiz: § IX. Attaccare il fiasco, si disse del Porre un fiasco, o una veste di fiasco, alla porta, come segno di vendita di vino a fiaschi o a minuto. –
Esempio: Lipp. Malm. 1, 76: Scarica in piazza il vino; ed un barile A regalar ne manda alla Regina. Poi vende il resto a prezzo tanto vile, Che ognun ne compra: e infin chi n'ha in cantina, Per rivenderlo altrui il fiasco attacca.
Esempio: Not. Malm. 1, 116: Coloro i quali in Firenze vendono il vino a fiaschi alla propria casa, attaccano per segno di ciò sopr'alla porta un fiasco, o piuttosto la veste d'un fiasco, acciocchè il popolo vegga il luogo dove si vende il vino. E però quando si dice: il tale ha oggi attaccato il fiasco; s'intende: il tale oggi ha cominciato a vendere il vino a fiaschi.
Definiz: § X. Far fiasco, Fare un fiasco, usasi figuratam. e volgarmente per Riuscir male, Fallire, in checchessia: e più spesso riferiscesi o a rappresentazioni teatrali o ad avventure amorose. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 5: Andrem congiunti la carriera a battere Del teatro.... E se di vana speme io non mi pasco, L'opere nostre non faranno fiasco.
Esempio: E Panant. Poet. Teatr. 9: E s'io mai casco In un piccolo error, se manca un ette, L'opera per mia colpa ha fatto fiasco.
Esempio: E Panant. Poet. Teatr. 23: Quai son le opere brutte, e quai le belle? Qui si batte le mani, e qui si fischia, Qua si fa fiasco, e là vassi alle stelle (qui in locuz. figur.).
Definiz: § XI. Levare il vin da' fiaschi, ed anche a' fiaschi, usasi in modo familiare e un po' basso, e vale Toglier di mezzo alcuna cagione od occasione d'inconvenienti, pericoli, mala contentezza, e simili; un impaccio, un fastidio, una noia; Por fine ad una condizione di cose spiacevole, molesta, pericolosa. –
Esempio: Grazz. Comm. 227: A questo modo finirem noi la danza, e levarem questo vino a' fiaschi. C. Si, sì, cotesta è la via. M. E oggi senza fallo ne vo' cavar le mani. C. Infino a tanto che egli non la vede fatta monaca, o maritata, non quieterà mai l'animo.
Esempio: Cecch. Lez. M. Bartolin. 3: E tanto incominciò a crescergli intorno la calca per questa baiata, ch'e' non c'era luogo pe' mezzi. Laond'egli, per levar questo vino a' fiaschi, mi disse un giorno: Compar Gatta, piglia di grazia questa mia tresca, e fa' ch'io non la rivegga mai più.
Esempio: Lipp. Malm. 2, 10: Mi risolvei levar quel vin da' fiaschi, E non dar più quanto un puntal d'aghetto.
Definiz: § XII. Stare a un fiasco, e anche Essere, a un fiasco, usasi familiarmente per Accordarsi con altri di andare a mangiare insieme, a fare una merenda, una cena, e simili, pagando ciascuno la sua parte. –
Esempio: Lipp. Malm. 11, 48: Ed ei ne muor con molto suo disgusto, Perch'egli aveva a essere a un fiasco.
Esempio: Not. Malm. 2, 823: Quando alcuni voglion bere insieme un fiasco di vino, e pagarne ripartitamente il valore, per mettere insieme la cricca, dicono: Chi vuol essere a un fiasco? e s'intende: Chi vuol accordarsi a bere e pagare ciascuno la sua parte?
Definiz: § XIII. A questo fiasco s'ha a bere; Maniera proverbiale, denotante la necessità inevitabile di far checchessia, di fare in un dato modo e non altrimenti, di sottoporsi o adattarsi a checchessia, e simili. –
Esempio: Firenz. Comm. 1, 399: A mio modo vo' far io, e vo' che tu stia cheta, e faccia vista di non vedere, e vegga.... A questo fiasco hai a bere, se tu vorrai stare a mio pane e a mio vino.
Definiz: § XIV. Egli è dovere che Berto bea; il fiasco è suo., o Egli è di ragione, che Berto bea; il fiasco è suo. –
V. Bevere, § XXV.
Definiz: § XV. Signore e vin di fiasco La mattina è buono, la sera è guasto; o Amor di meretrice e vin di fiasco; La mattina è buono, la sera è guasto; o simili: Proverbj che denotano la poca durata di simili cose. –
Esempio: Esop. Fav. 43: Amistà di grande uomo e vino di fiasco, la mattina è buono, e la sera è guasto, e così dico il proverbio antico.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 155: Essendo messer Lodovico di Gonzaga signore di Mantova, uno suo provvisionato avea detto con certi altri, più per diletto che per altro: Signore è vino di fiasco, la mattina è buono e la sera è guasto. La detta parola fu rapportata al signore.
Esempio: Crusc. Vocab. I: Diciamo in proverbio: Amor di meretrice, e vin di fiasco, la mattina è buono, e la sera è guasto: perchè 'l fiasco manomesso svapora, e la meretrice è incostante, e va dietro all'utile.